di Padre Luca Zaru Priore del Religioso Cristiano Ordine monastico Anglo Cattolico dei SS. Francesco e Chiara

 

La Liturgia delle ore costituisce la preghiera con la quale i fedeli del rito occidentale, e soprattutto i sacri ministri, santificano il corso del tempo della giornata.

È organizzata attorno ai salmi e a altre letture bibliche, alle quali si aggiungono preghiere nate nella tradizione della chiesa cattolica.

Si struttura attorno alle due ore principali delle Lodi mattutine e dei Vespri, che si recitano rispettivamente al mattino e alla sera.

Le altre ore sono:

La liturgia delle ore è la santificazione del tempo. La Liturgia delle Ore è antica quanto la Chiesa. Gesù stesso, leggiamo nel Vangelo, si ritirava spesso nel deserto o sul monte a pregare (Mc 1, 35; 6, 46) alzandosi al mattino presto (Mc 1,35); o passava la nottata intera in orazione al Padre (Lc 6, 12; Mt 14,23.25).

Gesù ha raccomandato anche a noi di seguire il suo esempio, pregando sempre, senza stancarci mai (Lc 18,1; 1 Ts 5,17).

Una preghiera umile, vigilante, perseverante, fiduciosa nella bontà del Padre. Gli Apostoli, a loro volta, continuarono a richiamare il comando del Signore. Li vediamo riunirsi per la preghiera all’ora di terza (At 2,1-15). Lo stesso Pietro «salì verso mezzogiorno sulla terrazza a pregare» (At 10, 9); anche «Pietro e Giovanni salivano al tempio per la preghiera verso le tre del pomeriggio» (At 3, 1).

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La comunità cristiana era anch’essa assidua nella preghiera e nell’ascolto dell’insegnamento degli Apostoli (At 2, 42). E questo fin dall’inizio, quando era ancora viva Maria, la Madre di Gesù (At 1, 14 ).

“La preghiera della Liturgia delle ore è raccomandata principalmente ai vescovi, ai sacerdoti e ai diaconi aspiranti al sacerdozio, che hanno ricevuto dalla Chiesa il mandato di celebrare la Liturgia delle Ore.

Essi hanno l’obbligo di assolvere ogni giorno tutte le Ore, osservando, per quanto è possibile, il loro vero tempo, non tralasciando mai queste Ore se non per un motivo grave.

Si raccomanda a tutte le altre comunità religiose e ai loro singoli membri di celebrare, secondo le circostanze in cui si trovano, alcune parti della Liturgia delle Ore: essa è preghiera della Chiesa e fa di tutti, dovunque dispersi, un cuore solo e un’anima sola. La stessa esortazione è rivolta anche ai laici.

Nota del Primate: nostro Signore ci ha insegnato che si può pregare anche aiutando se stessi e gli altri con amore e rispetto. Quindi tutti possono interpretare la fondamentale Liturgia delle Ore oltre che recitando preghiere anche in questo modo ancora più utile al nostro cuore e al nostro prossimo. Pregare significa prendersi un momento di riflessione e raccoglimento con noi stessi ed è quindi di fondamentale importanza farlo spesso nel corso della giornata. Non conta la lunghezza della preghiera quanto la sua intensità e quanto la sentiamo nostra. Gesù ha detto che il Tempio è in noi stessi a anche solo rivolgere un pensiero frequente a Lui durante la giornata significa vivere intensamente e cristianamente la nostra vita. Tutti dovrebbero rivolgere lo sguardo a nostro Signore frequentemente durante la giornata e questa può essere una Liturgia delle Ore efficacissima che può rendere noi e quanti ci sono vicini sereni e felici.

Gesù ci ha anche insegnato a pregare nel nostro cuore più che platealmente. Quando il cristiano si accinge a mangiare è bene che ringrazi il Signore per i doni del cibo invocando che tutti possano essere così fortunati da disporne, ma è una preghiera che va elevata nel cuore e nella mente più che recitata ad alta voce: non c’è alcuna necessità di proporci o imporci all’attenzione degli altri e possiamo, mentalmente pregare anche per loro senza clamori, protagonismi ed evitando di urtare suscettibilità o tradizioni diverse dalle nostre. Quando viene richiesto il clerico deve invocare la benedizione dei cibi e di tutti i presenti.

Se dimentichiamo a pasto iniziato di invocare il Signore possiamo senza problemi farlo anche a pasto iniziato. Pensare di aver peccato/sbagliato lascia sempre scorie difficili da rimuovere quindi accettiamo serenamente la nostra dimenticanza senza farla diventare un problema. La vera liturgia è nella sincerità delle nostre intenzioni e mai nella pedissequa ripetizione di formule. Questo è l’aspetto fondamentale che differenzia la preghiera e la liturgia dalla superstizione!   

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