Chiesa Anglo Cattolica

San Paolo Apostolo

Le benedizioni

(versione 3.1 gennaio A.D. 2023)

La benedizione come atto liturgico

 

La benedizione è un atto liturgico rivolto a persone, cose, animali, con il quale un clerico dei tre ordini (vescovo, sacerdote o diacono) invoca la discesa della grazia divina per portare favore e benevolenza.

La benedizione è un Sacramentale cioè un segno sacro che genera effetti specifici soprattutto spirituali attraverso formule verbali che possono includere particolari gesti delle mani, come il segno della croce, o accessori per l’aspersione di acqua benedetta, la diffusione d’incenso o l’ostensorio per la benedizione Eucaristica.

Attraverso la benedizione il ministrante proclama la parola di Dio, ne loda la bontà e la misericordia e ne implora l’aiuto: si tratta quindi di un atto liturgico evocativo-invocativo che nulla ha a che vedere con la superstizione o la vana credulità.

Chi riceve la benedizione rinnova la fede nel Signore e nella salvezza attraverso la vita eterna ricevendo i doni divini, allontanandosi dal male per vivere serenamente.

La benedizione può essere ordinaria quando viene impartita da un diacono o un sacerdote per gli atti liturgici del tempo quotidiano comune oppure può essere solenne quando viene impartita da un vescovo in occasioni specifiche. Una benedizione solenne può essere dispensata anche dal sacerdote o dal diacono se lo fanno in nome del vescovo e con il suo avallo.

L’Antico Testamento ci tramanda la benedizione come la richiesta, rivolta al Signore, di influenzare positivamente la vita quotidiana con la salute, la prosperità e una vita terrena lunga e felice. Molto raramente le benedizioni invocavano aspetti spirituali come la pace, la giustizia, la saggezza, la conoscenza, etc.

Con la venuta di nostro Signore Gesù la benedizione si modifica perché diviene lui stesso una benedizione divina per la salvezza di tutti gli uomini. Nella sua vita terrena Gesù benedice tutti quelli con i quali interagisce ampliandone l’aspetto spirituale rispetto a quello unicamente materiale.

La benedizione ordinaria

È la benedizione ordinaria è quella che viene impartita alla conclusione della S. Messa e in ogni altra occasione nel tempo liturgico ordinario. La benedizione ordinaria viene impartita da diaconi e sacerdoti con un’invocazione preliminare seguita da formule accompagnate dalla mano aperta con le dita unite verticali che traccia tre volte un segno di croce nell’aria (+) quando vengono pronunciati i componenti della Trinità.

Prima parte della benedizione:

Il Signore sia con voi.

E con il tuo spirito.

La pace e la felicità profuse dal Signore vi raggiungano nel cuore e nello spirito con l’intercessione di suo Figlio, il Signore nostro Gesù Cristo.

Amen.

Seconda parte della benedizione:

La benedizione di Dio onnipotente scenda su di voi e con voi rimanga sempre, nel nome del Padre (+) del Figlio (+) e dello Spirito Santo (+).

Amen.

La benedizione apostolica

 

La benedizione apostolica è un atto liturgico solenne per occasioni specifiche che può essere impartita solo dai vescovi, può assumere forma scritta o essere trasmessa da sistemi di comunicazione e può comprendere l’indulgenza plenaria tre volte l’anno.

Nostro Signore cerca di allontanarci dal male ma il libero arbitrio spesso ci fa deviare dalla via della luce conducendoci ad errori e azioni non consone cioè a peccare.

I peccati e gli errori che riconosciamo aver commesso possono essere confessati e la loro colpa mondata dall’assoluzione in modo completo e definitivo. Tuttavia ogni errore lascia in noi delle scorie cioè una traccia di negatività.

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Questa impronta negativa è un effetto collaterale generato dagli errori commessi che lascia in noi disordine, contraddizioni, squilibri, cattive abitudini, anomalie affettive, debolezza della volontà, inclinazione a ricadere nel peccato, etc.: tutti effetti che frequentemente si sovrappongono anche creando situazioni negative intricate e pesanti.

Queste scorie negative e pericolose non vengono eliminate dall’assoluzione ma possono essere superate convertendole in effetti positivi con sistemi penitenziali.

Si può fare penitenza con atti generosi e di amore verso se stessi e gli altri, con la preghiera e il digiuno soprattutto spirituale. Il digiuno spirituale consiste nell’astenersi dal peccato e da sentimenti e comportamenti non cristiani come ira, rabbia, egoismo, scarso rispetto e simili. Una penitenza particolarmente efficace consiste nel sopportare le prove della vita, affrontandole con coraggio senza abbandonarsi alla depressione o alla disperazione. Nostro Signore ci ha insegnato ad amare noi stessi e gli altri in egual modo e misura e l’amore e lo scambio di sentimenti positivi può eliminare ogni residuo e scoria negativa che gli errori lasciano anche dopo aver ricevuto l’assoluzione.

Venti secoli fa Gesù ha negato esplicitamente ogni rapporto tra peccato e malattia e oggi sempre maggiori evidenze scientifiche dimostrano che le patologie e le disfunzioni organiche possono essere causate da atteggiamenti sbagliati e negativi che divengono gravemente autolesivi. Il nostro cervello controlla il corpo in parte in modo automatico e sotto il nostro livello di coscienza e assumere atteggiamenti errati può generare scompensi anche gravi che si riflettono, ad esempio, nell’abbassamento dell’efficacia del sistema immunitario che non riesce a proteggerci efficacemente da patogeni e patologie.

Il corpo umano è composto da circa 37 trilioni di cellule che continuamente rinnoviamo generandone di nuove. Questa enorme produzione genera anche cellule difettose e altre si danneggiano nel tempo. È il sistema linfatico che possiede la capacità di riconoscere le cellule danneggiate o anomale che vengono distrutte o riciclate. Se questo meccanismo funziona male perché mal diretto dal nostro cervello, estremamente sensibile agli stimoli, le cellule danneggiate non vengono eliminate e causano danni.

In laboratorio è stato verificato, attraverso una specifica ricerca, che frequentemente l’insorgere di una neoplasia o di una patologia grave avviene circa 6 mesi dopo un evento estremamente traumatico come la scomparsa di una persona cara. Anche se ancora non si può stabilire una correlazione definita in dettaglio un nesso indubbiamente esiste.

Spesso poi sentiamo parlare di “volontà di vivere” che riesce a far superare situazioni cliniche disperate e, quando viene a mancare, conduce invece ad una strada senza ritorno.

Le malattie possono quindi essere considerate effetti collaterali di squilibri psicologici gravi in grado di deprimere mente e corpo peggiorando patologie e condizioni organiche.

Se le scorie psicologiche negative influiscono sulla salute e l’efficienza dell’organismo la loro eliminazione diviene ancora più importante e l’indulgenza plenaria è il sistema liturgico per aiutarci ad eliminare quanto di negativo ci opprime mantenendoci sani.

Cerchiamo di realizzare computer simili al nostro cervello che è di gran lunga più sofisticato, complesso e potente. Il cervello esegue miliardi di compiti contemporaneamente e noi, coscientemente, ne possiamo controllare pochissimi. Ma un sistema di controllo efficace esiste e la ricerca scientifica l’ha individuato nelle emozioni. Le emozioni possono essere positive o negative e la loro influenza altrettanto duale. Il terzo millennio è iniziato con il superamento della separazione cartesiana tra scienza e religione che stiamo imparando a vedere come aspetti diversi del medesimo concetto.

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Avere degli ideali, perseguire degli obiettivi, credere e avere fede in qualcosa è fondamentale. Molte religioni, discipline e filosofie magnificano l’impatto positivo dell’equilibrio e della meditazione ma il Cristianesimo è l’unica religione che ci spinge a rivolgerci contemporaneamente a noi stessi e agli altri.

Il confine tra scienza e religione è sempre più sfumato: sappiamo, ad esempio, che le frequenze possiedono effetti sulla mente e sul corpo e la ripetizione di testi cadenzati, come avviene nelle preghiere, produce frequenze percepibili ed effetti organici.

La grandezza del messaggio di Cristo è nella propensione a trattare se stessi e gli altri con amore. L’eremita che prega isolandosi dal mondo compie una scelta egoistica, mentre chi quotidianamente aiuta chi rimane indietro nella vita “prega” in modo molto più efficace. Quando non siamo in grado di aiutare troviamo conforto nella preghiera ma aiutare generosamente tutti, noi compresi, è una preghiera molto più efficace e gradita a nostro Signore.

In conclusione quando commettiamo un errore, cioè pecchiamo, possiamo con la confessione e l’assoluzione ottenere il perdono del Signore ed eliminare la nostra colpa ma solo attraverso la sincera penitenza, fatta di azioni generose e positive, possiamo eliminare le scorie negative residue degli errori commessi. L’indulgenza plenaria affianca e agevola la penitenza aiutandoci ad eliminare gli effetti collaterali dei nostri errori.

Benedizione solenne

Carissimi la benedizione solenne elargirà l’indulgenza plenaria con la remissione di ogni pena residua generata dai nostri peccati. Confessiamo i nostri errori affidandoci alla misericordia di Dio per essere assolti.

Confesso a Dio onnipotente e a voi, fratelli e sorelle, che ho molto peccato in pensieri, parole, opere e omissioni, per mia colpa, mia colpa, mia grandissima colpa. E supplico la beata sempre vergine Maria, gli angeli, i santi e voi, fratelli e sorelle, di pregare per me il Signore Dio nostro. Dio onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna.

Per intercessione della beata sempre Vergine Maria e di tutti i santi, Dio onnipotente e misericordioso perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna.

Il Signore sia con voi.

E con il tuo spirito.

La pace e la felicità del Signore vi tocchino il cuore e lo spirito con l’intercessione di suo Figlio, il Signore nostro Gesù Cristo.

Amen.

La benedizione di Dio onnipotente scenda su di voi e con voi rimanga sempre, nel nome del Padre (+) del Figlio (+) e dello Spirito Santo (+).

Amen.

La benedizione delle cose

Molte benedizioni sono dedicate ai luoghi o alle cose. Viene benedetta la chiesa, la casa, i luoghi di lavoro e di svago, e viene benedetto l’altare, la tavola familiare e ogni oggetto utile alla vita e al lavoro degli uomini.

La benedizione dei luoghi è molto importante in quanto contribuisce a conoscere e stabilire rapporti più intensi con la comunità cristiana.

Ogni luogo e oggetto deve essere visto come parte del creato e come tale in grado di ricevere la benevolenza di nostro Signore.

Molto significativa è la benedizione della casa soprattutto quando la visita viene fatta nel tempo di Pasqua e alla presenza dell’intero nucleo familiare con particolare intensità verso i bambini e le persone anziane.

Signore benedetto, nostro Salvatore,

volgi il tuo sguardo su questa casa (ufficio, luogo, etc.),

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su coloro che vi dimorano

e su quanti vengono qui accolti

affinché l’amore, la gioia, la serenità e la pace

siano sempre tangibili segni della tua presenza.

Per Cristo nostro Signore.

Amen.

A volte, purtroppo, i luoghi di lavoro possono celare pericoli e in questi casi è bene aggiungere alla benedizione un invocazione a nostro Signore perché protegga dai pericoli quanti vi operano.

La benedizione degli animali

Una benedizione particolare è quella rivolta agli animali che partecipano in qualche modo alla vita umana fornendo aiuto o conforto e sui quali s’invoca la benevolenza divina, riconoscendoli parte del creato e ringraziando il Signore per la loro esistenza.

Sant’Antonio è considerato il protettore degli animali e le benedizioni agli animali vengono frequentemente impartite il 17 gennaio in occasione della festa del Santo.

O Signore ti imploriamo di proteggere queste creature meravigliose

che ci sono di aiuto e sollievo.

Mantienici sempre in un armonioso rapporto con il creato

e con gli animali che ne sono parte.

Per Cristo nostro Signore.

Amen.

 

Gli animali che svolgono lavori diminuiscono ma quelli domestici aumentano e rivestono grande importanza per le persone più deboli come bambini e anziani per i quali costituiscono spesso una compagnia imprescindibile e un aiuto concretamente tangibile.

Interagire con un animale domestico, che elargisce amore incondizionato, significa avere il 30% di possibilità in più di non ammalarsi, riduce stress, ansia, depressione, solitudine, cortisolo, frequenza cardiaca e pressione.

Vivere a contatto con gli animali aumenta la produzione di neurotrasmettitori come l’endorfina che riduce lo stress e il dolore producendo benessere.

Su questi animali va invocata con particolare fervore la benevolenza del Signore in quanto, a volte, salvano dalla solitudine e dalla depressione i loro compagni umani.

Benedizioni particolari di Santi

I Santi ci hanno tramandato formule di benedizione dalle quali possiamo trarre spunto. San Francesco che ne dedica una al suo segretario e padre confessore frate Leone, che intensifica con la ripetizione di alcune parti sottolineandone così l’importanza.

Il Signore ti benedica e ti custodisca.

Mostri a te la Sua faccia e abbia di te Misericordia.

Volga a te il Suo sguardo e ti dia Pace.

Il Signore ti Benedica, Fratello Leone.

ti benedica ti benedica ti benedica il Signore,

e ti custodisca, Fratello Leone.

San Patrizio propone una benedizione rivolta ai viaggiatori nella quale utilizza elementi della natura come sole, vento e pioggia per concentrarne l’efficacia.

Sia la strada al tuo fianco, il vento sempre alle tue spalle,

che il sole splenda caldo sul tuo viso

e la pioggia cada dolce nei campi attorno e,

finché non ci incontreremo di nuovo, possa Dio proteggerti nel palmo della sua mano.

Per Padre Pio anche la buonanotte può divenire una benedizione.

La benedizione di Dio vi sia di scorta, sostegno e guida!

Formate una famiglia cristiana, se volete un po’ di tranquillità in questa vita. Il Signore vi dia figli e poi la grazia di indirizzarli sulla via del cielo.

Non ti affaticare intorno a cose che generano sollecitudine, perturbazioni ed affanni. Una sola cosa è necessaria: sollevare lo spirito ed amare Dio. Con questo pensiero vi do la buona notte… in nome del Padre del Figlio e dello Spirito Santo e così sia. Sia lodato Gesù e Maria. E buona notte per tutti.

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