L’anno solare inizia il primo gennaio e termina il 31 dicembre diviso in dodici mesi mentre l’anno liturgico inizia e si conclude con l’Avvento cioè la nascita del Salvatore. Il calendario solare riporta date immutabili con la sola eccezione del giorno in più a febbraio negli anni bisestili mentre il calendario liturgico basa molte ricorrenze sulla data della Pasqua che non cade sempre nel medesimo giorno perché è correlata al ciclo lunare. Eventi diversi sono richiamati dalla Pasqua ebraica e da quella cristiana e i Cristiani si rifanno al calendario gregoriano (cattolici e protestanti) e a quello giuliano (ortodossi e la maggioranza delle Chiese cattoliche orientali di vari riti) determinando date diverse e solo raramente coincidenti. La tabella riporta lo schema Anglicano ed evidenzia con il fondo giallo le date fisse mentre le altre dipendendo dalla Pasqua sono variabili di anno in anno.

La Pasqua cristiana segue circa quella ebraica, ma si festeggia il giorno della resurrezione cioè la domenica successiva alla prima luna piena di primavera, stagione che inizia il 21 marzo quindi nel periodo dal 22 marzo al 25 aprile.

In realtà le cose si complicano in quanto le effemeridi liturgiche sono approssimative e diverse da quelle astronomiche, il plenilunio di primavera non è una data fissa e gli anni solari coincidono con i cicli lunari solo ogni 19 anni quindi le date della Pasqua si ripetono ciclicamente ogni 19 anni.

Come abbiamo già visto gli Ebrei e i Cristiani seguono calendari diversi tutti approssimati ma in modo differente quindi in definitiva ognuno definisce la data della Pasqua a modo suo e solo raramente quelle Cristiane coincidono.

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A parte le differenze e la mobilità delle date legate comunque alle fasi lunari i calendari liturgici presentano anche ricorrenze differenti e attribuiscono, a volte, importanza diversa anche alla medesima festa.

Il calendario liturgico scandisce anche la solennità dei vari “tempi” esemplificate dai colori dei paramenti usati dai sacerdoti nelle celebrazioni. Gli Anglo Cattolici definiscono il tempo ordinario utilizzando il colore verde, il viola viene considerato penitenziale quindi usato per il tempo dell’Avvento e della Quaresima durante i quali ci si prepara spiritualmente ai grandi eventi di Natale e Pasqua. Il viola penitenziale viene usato per la confessione, l’unzione degli infermi e la commemorazione dei defunti in sostituzione del nero.

Il rosso è il colore del sangue e dello Spirito Santo e viene usato nelle ricorrenze associate ad esso o ai martiri.

Il bianco è il colore più solenne fra tutti, viene utilizzato nelle festività più importanti ma può sostituire qualsiasi altro colore quando ad esempio la liturgia viene solennemente celebrata o concelebrata dal vescovo o dal primate o viene dedicata a cerimonie particolari. In oriente il bianco è associato alla commemorazione dei defunti e alcuni Cristiani celebrano non la morte ma l’inizio della seconda vita con questo colore.

Altri colori liturgici sono l’azzurro considerato colore Mariano, l’oro utilizzato in sostituzione del bianco e localmente il rosa nella terza settimana dell’Avvento e nella quarta di Quaresima.

In conclusione il calendario solare giuliano viene utilizzato come standard in tutto il mondo per comodità e uniformità anche se alcuni popoli utilizzano calcoli e feste differenti ad esempio l’inizio dell’anno cinese viene celebrato il 22 gennaio. Per rendere più complesso tutto il calendario “standard” non coincide con quello anzi con quelli liturgici e ogni Confessione Religiosa usa regole tradizionali proprie. Oggi gli interessi commerciali spesso sono preminenti quindi il 25 dicembre è diventata una data universalmente condivisa.

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Storicamente non abbiamo nessuna certezza sulla nascita di Gesù: i calcoli dei calendari sono probabilmente errati di 6 o 7 anni quindi l’anno zero usato attualmente è in realtà posposto di qualche anno e il giorno del 25 dicembre fu scelto perché quel giorno celebrava per i Romani la festa del Sole Invitto che era la festività maggiore del primo culto monoteistico dell’Impero di Roma che stava iniziando ad abbandonare la concezione politeistica di Giove e dei suoi dei. La forza del monoteismo era sempre più vigorosa quindi per evitare problemi Papa Giulio I° nel 350 circa cristianizza questa festa pagana dell’Impero definendo il 25 dicembre come data della nascita di Gesù, unico e vero sole.

In conclusione i calendari sono frutto di errori, anche notevoli, e le date approssimative e stabilite arbitrariamente quindi che senso hanno tutte queste differenze?

Troppo spesso nella Religione (in tutte le religioni umane) la forma diviene sostanza ma questo è un male sempre e comunque. Gesù ha celebrato la prima Eucarestia in una modesta trattoria su un comune tavolo usando un bicchiere quindi qual’è il senso di costosissimi altari, paramenti, calici, patene, oggetti e accessori liturgici in materiali preziosi e costosissimi quando con quei soldi si potrebbero lenire le sofferenze di tanti infelici?

Anticamente edifici maestosi e rituali opulenti avevano lo scopo di intimidire e soggiogare. Giulio Cesare sconfigge i Germani senza combattere quando gli dimostra l’enorme potenza di Roma facendo realizzare in soli 3 giorni un ponte sul fiume Reno. Ma oggi nel mondo dominato da internet questi costosissimi rituali non hanno senso.

La nostra Chiesa si vanta di celebrare l’Eucarestia con paramenti, accessori e mobili semplici ed economici per dedicare ogni risorsa ad aiutare quanti ne hanno bisogno senza indulgere in vanagloriosi e sciocchi rituali che certo non sono in linea con gli insegnamenti di nostro Signore ma solo con l’egocentrismo e l’egoismo di molti “falsi” pastori.

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Seguendo questo link è possibile trovare una versione completa del Calendario liturgico Romano.

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