La Confessione

Il Signore con il libero arbitrio ci ha dato la possibilità di agire anche commettendo errori sin dai tempi di Adamo ed Eva che disobbedirono a Dio macchiandosi del primo peccato che viene definito originale. Tutti ereditiamo alla nascita il peccato originale che viene lavato dal Battesimo ma, sempre per il libero arbitrio, possiamo peccare disobbedendo alle leggi di Dio in modo leggero (veniale) o grave (mortale). I peccati o colpe veniali sono modeste disubbidienze ai Comandamenti Biblici, colpe maggiori sono: idolatria, stregoneria, avarizia, furto, invidia, odio, vanità, arroganza, menzogna, calunnia, rabbia, ingiustizia e colpe gravissime sono: omicidio, apostasia, adulterio e bestemmia contro lo Spirito Santo negando o attribuendo al diavolo le opere di Dio. La misericordia del Signore non conosce limiti, ma non viene elargita a chi la rifiuta, non si pente, respinge il perdono e la salvezza attraverso lo Spirito Santo. Una violazione grave, consapevole e voluta viene definita peccato mortale.

Le Leggi Divine sono i Comandamenti della Sacra Bibbia (Esodo 20:2-17) e non le modifiche inaccettabili inserite arbitrariamente.

1) Io sono il Signore, il tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese d’Egitto, dalla casa di schiavitù. Non avere altri dei oltre a me.

2) Non farti scultura, né immagine alcuna delle cose che sono lassù nel cielo o quaggiù sulla terra o nelle acque sotto la terra. Non ti prostrare davanti a loro e non li servire, perché io, il Signore, il tuo Dio, sono un Dio geloso; punisco l’iniquità dei padri sui figli fino alla terza e alla quarta generazione di quelli che mi odiano, e uso bontà fino alla millesima generazione, verso quelli che mi amano e osservano i miei comandamenti.

3) Non pronunciare il nome del Signore, Dio tuo, invano; perché il Signore non riterrà innocente chi pronuncia il suo nome invano.

4) Ricordati del giorno del riposo per santificarlo. Lavora sei giorni e fa’ tutto il tuo lavoro, ma il settimo – il sabato – è giorno di riposo consacrato al Signore Dio tuo.

5) Onora tuo padre e tua madre, affinché i tuoi giorni siano prolungati sulla terra che il Signore, il tuo Dio, ti dà.

6) Non uccidere.

7) Non commettere adulterio.

8) Non rubare.

9) Non attestare il falso contro il tuo prossimo.

10) Non desiderare la casa del tuo prossimo; non desiderare la moglie del tuo prossimo, né il suo servo, né la sua serva, né il suo bue, né il suo asino, né cosa alcuna del tuo prossimo”.

I Comandamenti originali possono però essere sintetizzati:

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1) Io sono il Signore Dio tuo, non averne altri.

2) Non fare scultura o immagine per prostrarti e servirle.

3) Non pronunciare il mio nome invano.

4) Lavora sei giorni e riposa il settimo per dedicarlo al Signore.

5) Onora i genitori per prolungare la vita terrena.

6) Non uccidere.

7) Non commettere adulterio.

8) Non rubare.

9) Non attestare il falso.

10) Non desiderare nulla degli altri.

Il Giudizio finale

Il purgatorio non esiste e al termine dell’esistenza terrena veniamo giudicati per i peccati commessi e le eventuali riparazioni effettuate in vita. Chi conduce una vita peccando non si salva in extremis con una assoluzione, ma chi commette errori, li comprende, si pente e rimedia ad essi compensandoli con opere buone di egual valore si salverà nella misericordia del Signore.

Gesù ha spiegato che i peccati non causano malattie ma gli errori possono opprimerci e rendenderci infelici sino a deperire il corpo rendendoci vulnerabili alle patologie: quindi l’assoluzione ci libera dal peccato e ci aiuta spiritualmente e fisicamente.

La Confessione non può essere ricevuta da un laico o da un Diacono ma solo da un Sacerdote e nella difficoltà possiamo rivolgerci direttamente a Dio riconoscendo i nostri peccati sinceramente pentiti e invocare l’Assoluzione immediata con un Atto di dolore.

La Confessione è un Sacramentale, il Sacerdote ascolta nel segreto i peccati, verifica il pentimento e assolve se è possibile perché Dio non perdona sempre. Il perdono non è assoluto e aprioristico: deve essere meritato con un sincero pentimento e azioni compensative adeguate perché possiamo riconciliarci anche quando la propria vita sia solo fallimento.

La Confessione è un atto individuale, riservatissimo e il Sacerdote non potrà mai rivelarne il contenuto a nessuno per nessun motivo pena la perdita immediata e irrevocabile del proprio sacerdozio.

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La Confessione può essere semi-collettiva: nella Messa con rito anglicano il Confiteor se recitato sinceramente e pentendosi nella breve meditazione successiva permette ai fedeli di ricevere l’Assoluzione collettiva.

Schema della Confessione

Conta la sostanza quindi Chiesa, confessionale e abiti liturgici non sono indispensabili e basta porsi in disparte per non essere ascoltati e mantenere il segreto della Confessione. Quando è possibile il Sacerdote può indossare una stola per focalizzare l’idea Sacramentale. Fondamentale è dare serenità mettendo a proprio agio chi si confessa, chiarendo che la confessione valida richiede esame di coscienza sincero, pentimento sentito e buoni propositi. Il Sacerdote deve essere un pò psicologo. La domanda su quanto tempo è trascorso dall’ultima confessione fa riflettere sui motivi che hanno ritardato quest’atto; aiutare a definire peccati e non peccati consente di liberare la coscienza più facilmente; fornire indicazioni su possibili riparazioni efficaci ma non umilianti le rende possibili nell’immediato e fa comprendere che sbagliare non dà vantaggi ma costa. Bisogna far comprendere che la Confessione libera dai peccati ma non dalle loro scorie che possono essere devastanti. Il Sacerdote deve far comprendere che la Confessione è una rinascita, un nuovo inizio liberatorio che riporta felicità nel cuore e nella mente, aprendo la via a comportamenti futuri sempre migliori. Pregare significa meditare positivamente nel raccoglimento spirituale quindi il Sacerdote che suggerisce di recitare qualche preghiera può far trovare più facilmente la via. Il Sacerdote deve accertarsi che sia stato compreso che le preghiere non sono litanie da recitare impersonalmente ma invocazioni specifiche che vanno comprese e fatte nostre.

Sacerdote: + nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. (R: Amen.)

S: La grazia dello Spirito Santo illumini il tuo cuore, per confessare i tuoi peccati fiducioso della misericordia del Signore. (R: Amen.)

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Il Sacerdote domanda il tempo trascorso dall’ultima Confessione, accoglie il riconoscimento dei peccati sottolineandone l’importanza, suggerisce comportamenti migliori e propositi futuri, si accerta del pentimento e della serenità acquisita con il riconoscimento dei peccati e invita a recitare l’Atto di dolore esprimendo in modo sentito, anche con parole proprie, il pentimento, la richiesta del perdono, la gioia della pace ritrovata e il desiderio di migliorare la propria vita nella luce del Vangelo anche con le parole più adatte alla propria sensibilità.

Mio Dio, mi pento e mi dolgo dei miei peccati, perché peccando ho meritato i tuoi castighi e perché ho offeso te buono, misericordioso e degno di essere amato sopra ogni cosa. Propongo col Tuo santo aiuto di non offenderti mai più e di fuggire le occasioni prossime al peccato. Signore, misericordia, perdonami.

Assoluzione

S: (tendendo la destra) Dio misericordioso ti conceda il perdono e la pace, In Suo nome ti assolvo dai peccati + nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. R: Amen.

Sia lode al Signore che ha perdonato i tuoi peccati. Vai in pace nella luce. R: Amen.

Note conclusive

Ciò che e importante è la sostanza non la forma. La Confessione può essere resa in qualsiasi luogo adatto, anche senza la stola e con parole diverse, ma deve essere sentita e partecipata per sollevare lo spirito del confessando liberandolo dal peccato. Il Sacerdote aiuta a riconoscere comportamenti giusti e sbagliati, suggerisce compensazioni adeguate e non umilianti. A volte pecchiamo inconsapevolmente e in altre occasioni non sbagliamo pensando invece di farlo. La Confessione libera dai peccati ma dobbiamo eliminarne anche le scorie che spesso condizionano pesantemente, invece la Confessione deve essere liberatoria riportando la felicità nel cuore e nella mente, aprendo la via a comportamenti futuri sempre migliori e suggerendo compensazioni al male fatto. La preghiera è raccoglimento spirituale e suggerire di recitare qualche preghiera può far trovare più facilmente la via per riparare ai peccati commessi.

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