Il Cristianesimo si articola su tre gruppi principali: i Romani con 1.300 milioni di fedeli, gli Ortodossi (greci e slavi) con 800 milioni e gli Anglicani con 85 milioni. Abbiamo poi i gruppi protestanti che comprendono Avventisti, Battisti, Calvinisti, Luteranensi, Metodisti e Pentecostalisti. Alcuni protestanti si sono avvicinati o sono confluiti nell’Anglicanesimo costituendone differenti anime e visioni spirituali.

La Chiesa anglicana

La Chiesa anglicana nasce con la separazione dalla Chiesa cattolica romana nel XVI° secolo per volere del Re Enrico VIII° che, fervente Cristiano Cattolico Romano ma insofferente al potere del Papato, crea una propria Chiesa in Inghilterra con una specifica dottrina teologica influenzata da quelle protestanti europee definita anglicanesimo.

La Chiesa anglicana è ecumenica, cattolica ed evangelica particolarmente ispirata agli insegnamenti evangelici di nostro Signore Gesù e mantiene un’impostazione ortodossa cioè non modificata derivante dai primi Concili.

La Chiesa Anglicana possiede una struttura flessibile e dinamica e in essa convivono armonicamente comunità con tendenze diverse anche se tutte fanno riferimento al Common Worship cioè al Libro delle Preghiere Comuni che ne illustra le linee generali in 39 articoli.

Nella Chiesa Anglicana troviamo anglo cattolici, molto vicini e simili anche nella liturgia della S. Messa al cattolicesimo romano e definiti Chiesa Alta, ma anche i riformati molto vicini alla dottrina di Calvino definiti Chiesa Larga, gli evangelici che si ispirano profondamente al Vangelo definiti Chiesa Bassa, i neo-liberali di più larghe vedute, i pentecostali carismatici e persino i vetero cattolici molto vicino ai vetero calendaristi ortodossi.

La Chiesa Anglicana inglese conta circa 25 milioni di fedeli, dopo la separazione nel 1920 della Chiesa del Galles con le sue 6 diocesi, ai quali si aggiungono altri 60 milioni in tutto il Mondo.

La caratteristica migliore della Chiesa Anglicana è la duttilità che la porta ad essere un ponte spirituale fra le varie anime cristiane. In particolare la Chiesa Alta, Anglo Cattolica, assorbe tratti Romani e Ortodossi in un pregevole amalgama.

I Concili

Il Cristianesimo viene strutturato nel 325 d.C. durante il Concilio di Nicea che stabilì quello che viene definito il Credo Niceno. Da quel momento fra Romani e Ortodossi iniziano a nascere differenze nell’interpretazione delle Scritture, dei Sacramenti, dei dogmi e sull’autorità del Papa che i Romani considerano il Primate di tutta la Chiesa Cristiana mentre per gli Ortodossi è solo il venerabile vescovo di Roma primate unicamente della Chiesa Romana senza alcuna autorità sulle altre. Per i Cristiani ogni comunità cristiana è una Chiesa autocefala perché l’unico capo universale è nostro Signore Gesù Cristo, mentre vescovi e primati gestiscono le Chiese locali indipendenti.

La Chiesa Anglicana voluta da Enrico VIII° assorbe molti elementi del protestantesimo luterano e calvinista, ma mantiene molti aspetti del cattolicesimo e rimane antitetico al protestantesimo perché il re considerava Martin Lutero un eretico ed era e rimase sempre un fervente sostenitore della religione cattolica romana anche se decisamente insofferente al potere del papato vaticano che osteggiava in ogni modo.

La teologia anglicana

La Chiesa Anglicana è fondata sulla sacralità delle Sacre Scritture, sulle tradizioni della Chiesa apostolica e sulla successione apostolica cioè la dottrina teologica cristiana per cui i Vescovi sono i successori degli Apostoli secondo una catena temporale ininterrotta.

La Chiesa Anglicana non accetta le modifiche successive fatte dalla Chiesa Romana alle Sacre Scritture che considera illegittime e mantiene la concezione autocefala del Cristianesimo che riconosce come unico capo universale nostro Signore Gesù Cristo.

La Chiesa Anglicana privilegia i primi quattro concili ecumenici che sono il primo di Nicea, il primo di Costantinopoli, quello di Efeso e quello di Calcedonia che hanno un posto speciale nell’anglicanesimo ma le cui interpretazioni sono sempre subordinate e secondarie rispetto alle Sacre Scritture. L‘articolo XXI° dei XXXIX articoli di religione inseriti nel Libro delle Preghiere Comuni stabilisce che questi, come tutti gli altri Concili ecumenici possono fornire indicazioni errate in quanto sono interpretazioni degli uomini ed alcuni hanno sbagliato. La validità di quanto indicato dai Concili ecumenici deriva esclusivamente dalla corretta interpretazione delle Sacre Scritture e, quando questa interpretazione si rivela errata, perde di valore e risulta inutile e fuorviante indipendentemente da chi la rilascia perché i dogmi e le verità cristiane risiedono solo nella giusta interpretazione delle Sacre Scritture del Vecchio e Nuovo Testamento.

La Chiesa Anglicana fonda la propria dottrina teologica sul Quadrilatero di Chicago-Lambeth che ne sintetizza l’identità ed è basato su quattro pilastri:

      1. La Comunione anglicana

L’insieme delle Chiese che possiedono una struttura, organizzazione, praticano liturgie derivate dall’anglicanesimo e sono in comunione fanno parte della Comunione Anglicana.

La dottrina Anglicana ha l’obiettivo di una teologia pragmatica che pone in primo piano le tradizioni della fede e la ragione dei fedeli, riconoscendo alle comunità locali la possibilità di attuare modifiche alla Chiesa perché la teologia anglicana viene considerata dell’incarnazione, cioè con il Signore che si rivela nelle cose quotidiane con caratteristiche specifiche in tempi o luoghi differenti.

Quella anglicana è, per questo, una teologia fortemente dinamica e orientata a lla società e alle culture locali che tiene in considerazione I progressi nelle scienze e nella filosofia e considera il rapporto con Gesù Cristo in continua evoluzione nel mondo a causa delle diverse realtà ed evoluzioni culturali locali.

Un altro aspetto molto importante è che l’Anglicanesimo deve essere sempre aperto ed accessibile a tutti e per questo nacque con liturgie completamente tradotte nelle lingue locali abbandonando il latino per essere immediatamente comprensibile a tutti i fedeli.

Un altro aspetto è quello del consenso che, attraverso l’esperienza della comunità, rende possibile anglicanizzare elementi cattolici-romani e protestanti anche antitetici e incompatibili fra loro in altre comunioni religiose.

La possibilità di modificare localmente l’anglicanesimo ha determinato che la Comunione anglicana non possiede una reale organizzazione internazionale e anche il ruolo dell’Arcivescovo di Canterbury che la presiede è, di fatto, esclusivamente simbolico e privo di potere reale. Ogni riunione della Comunione anglicana offre unicamente la possibilità di confronto e consultazione su dottrina, disciplina, liturgie e culto locali.

Le Chiese Anglicane si realizzano in modi fra loro diversificati e possiamo ad esempio pensare al mistero Eucaristico che viene considerato in vari modi dalle anime anglicane locali. Gli Anglo Cattolici e gli Evangelici considerano che il pane e il vino si trasformano completamente nel corpo e nel sangue di nostro Signore (Transustanziazione), accettano per Fede questa trasformazione che considerano un mistero che rimane completamente sconosciuto; gli Anglo Calvinisti ritengono la presenza divina nel pane e nel vino esclusivamente spirituale e tale da entrare in comunione solo da chi sia preparato e predisposto per fede a credere a questo mistero cristriano mentre per gli altri la presenza divina non si realizza affatto e il pane e il vino rimangono solo entità materiali; gli Anglo Protestanti accettano la Consustanziazione luterana che vuole che il pane e il vino mantengano anche la loro natura fisica mentre si trasformano contemporaneamente anche nel corpo e sangue di nostro Signore senza che si realizzi una totale trasformazione delle sostanze.

Sacramenti e Sacramentali

La Chiesa Anglicana riconosce come Sacramenti solo il Battesimo e l’Eucarestia e celebra gli altri cinque come Sacramentali: Cresima o Confermazione, Confessione o Penitenza, Ordinazione, Unzione degli Infermi (una volta Estrema Unzione) e Matrimonio.

Il Sacramento è il segno che proclama tangibilmente e in modo indipendente la grazia di Dio e pone il fedele in comunicazione con nostro Signore Gesù. Il Sacramentale è invece un segno sacro che genera effetti specifici soprattutto spirituali attraverso formule verbali che possono includere particolari gesti delle mani, come il segno della croce, o accessori per l’aspersione di acqua benedetta, la diffusione d’incenso o l’ostensorio per la benedizione Eucaristica. Questi segni sacri ottengono per intercessione della Chiesa effetti soprattutto spirituali e predispongono i fedeli a ricevere l’effetto principale dei Sacramenti o intervengono a santificare le principali circostanze della vita.

I Sacramenti hanno effetto di per se stessi mentre i Sacramentali creano effetti attraverso le preghiere della Chiesa.

Per la Chiesa Anglicana sono il primo Sacramento è il Battesimo che viene concesso a tutti e fa divenire Cristiani e, come per i luterani, calvinisti e anabattisti, gli anglicani lo considerano un segno della benevolenza di Dio e della rigenerazione dell’uomo grazie alla Fede, senza implicazioni col peccato originale che viene associato invece alla morte come negazione della vita eterna.

Il secondo Sacramento è l’Eucaristia, cioè la Comunione, concessa anche a divorziati e conviventi e negata solo a chi si macchia di crimini violenti o è scomunicato.

I Sacramenti, Battesimo ed Eucaristia, sono considerati l’origine e l’espressione più alta della vita cristiana mentre i Sacramentali sono segni importanti ed efficaci ma accessori.

Il Matrimonio e la separazione

Il Matrimonio, i cui ministri sono esclusivamente gli sposi mentre il sacerdote è un semplice testimone che benedice l’evento, per il rito anglicano il Sacramentale Matrimonio non richiede che i due sposi siano cresimati e i coniugi possono essere anche non battezzati anche se è raccomandato che lo siano. Nel caso gli sposi non abbiano ricevuto il battesimo non possono ricevere l’Eucarestia durante il rito del Matrimonio.

La separazione che pone termine all’unione fra i coniugi è considerata la conseguenza di un errore di valutazione, causato dall’esercizio del libero arbitrio personale di uno o entrambi i coniugi. Il libero arbitrio e la possibilità di compiere errori che ne deriva è concesso agli uomini da Dio e quindi è ammesso e non viene condannato.

Gli Ortodossi possono sposarsi anche due o tre volte mentre per gli Anglicani un errore non si può reiterare e un secondo divorzio non è considerato ammissibile se non in casi talmente eccezionali da risultare praticamente impossibili.

Lo scioglimento di un matrimonio avviene con un atto penitenziale che permette di effettuare successivamente un nuovo matrimonio religioso.

Nella Chiesa Anglicana, come in quella Ortodossa, esiste quindi la separazione che scioglie il vincolo matrimoniale mentre in quella Romana il Matrimonio è indissolubile e può solo essere dichiarato mai avvenuto cioè annullato dall’autorità speciale della Sacra Rota. Sotto il profilo formale un cristiano romano può farsi annullare più matrimoni e risposarsi anche più volte, anche se l’annullamento avviene sempre per colpa di uno dei coniugi che non potrà più risposarsi con rito religioso a differenza del coniuge uscito vittorioso dal giudizio di annullamento che acquisisce ulteriori vantaggi: può evitare di dover seguire i corsi liturgici prematrimoniali ed è dispensato dalle pubblicazioni.

Da circa un decennio, esattamente dal 2014, la Chiesa Anglicana ha annunciato la possibile apertura nei confronti di matrimoni tra fedeli dello stesso sesso e recentemente li accetta. L’omosessualità è considerata alla stregua di una patologia e si ritiene che il Matrimonio, come Sacramentale particolarmente efficace, possa contribuire a guarire almeno spiritualmente da questa patologia. Il fine dell’uomo rimane quello tracciato dal Signore cioè l’istituzione di una famiglia per la procreazione e l’allevamento dei figli e questo compito può essere portato a termine solo in ambiente eterosessuale ma in molti Stati anche le coppie omosessuali, che in ogni caso la Chiesa può tollerare ma certamente non incoraggiare, possono legalmente allevare figli e la Chiesa Anglicana considera sia più efficace farlo nell’ambito di un nucleo benedetto da un Matrimonio religioso.

Il clero

Per molti secoli la Chiesa Cattolica Romana si è considerata l’unica Chiesa validamente Cristiana ritenendo addirittura non valide le ordinazioni presbiteriali delle altre comunioni ma dalla seconda metà del secolo scorso il Papato e i Concili si sono aperti alla universalità del Cristianesimo e da anni l’attuale Papa Francesco lavora per l’inserimento di una liturgia unica Romana-Ortodossa-Anglicana per una S. Messa universale. Da anno sacerdoti, vescovi e primati di confessioni differenti concelebrano validamente liturgie azzerando pregiudizi e diffidenze dettate dal campanilismo.

Dal 1992 la Chiesa anglicana ha dato la possibilità alle donne di diventare sacerdoti e dal luglio 2014 di diventare vescovi. La prima donna vescovo è stata Libby Lane, vescovo di Stockport, eletta il 17 dicembre 2014 e consacrata il 26 gennaio successivo.

La Chiesa Anglicana, ha quindi cessato di riservare agli uomini il presbiterio aprendo anche alle donne tutti e tre i gradi: diaconato, sacerdozio ed episcopato e in linea con le Sacre Scritture, che affermano che non si può essere pastori di anime senza essere genitori, a nessuno è richiesto il celibato e diaconi, sacerdoti e vescovi possono sposarsi e avere figli prima o dopo la loro ordinazione.

La beata Maria Madre di Dio

La Chiesa Anglicana considera beata e santa Maria come Madre di Dio ma non riconosce i dogmi dell’Immacolata Concezione e dell’Assunzione al Cielo in quanto la considera sempre umana e non divina.

In sintesi Maria è la Madre di Dio sempre vergine, ma non credono Maria sia Immacolata (cioè nata priva del peccato originale) e non credono alla sua Assunzione cioè stimano una credenza popolare che sia stata divinizzata ascendendo al Cielo in anima e corpo alla conclusione della sua vita terrena.

Le preghiere e la liturgia delle ore

Gli anglicani praticano la lettura della bibbia, la preghiera privata e la liturgia delle ore che prevede le orazioni principali al mattino e alla sera con una struttura sostanzialmente uguale anche se all’alba si chiamano lodi e alla sera prima di dormire ringraziamenti.

Le orazioni delle ore maggiori prevedono: un inno (poesia liturgica), una breve lettura della Bibbia e del Vangelo, la Preghiera di Cristo (Signore Gesù, Figlio di Dio, abbi pietà di me, peccatore!)

e il Benedictus la mattina: Benedetto il Signore, Dio di Israele, perché ha visitato e redento il suo popolo, e ha suscitato per noi una salvezza potente nella casa di Davide, suo servo, come aveva promesso per bocca dei suoi santi profeti di un tempo: salvezza dai nostri nemici e dalle mani di quanti ci odiano.

Così Egli ha concesso misericordia ai nostri padri e si è ricordato della sua Santa Alleanza, del giuramento fatto ad Abramo, nostro padre, di concederci, liberati dalle mani dei nemici, di servirlo senza timore, in santità e giustizia al suo cospetto, per tutti i nostri giorni.

E tu, bambino, sarai chiamato profeta dell’Altissimo, perché andrai innanzi al Signore a preparargli le strade, per dare al suo popolo la conoscenza della salvezza nella remissione dei suoi peccati, grazie alla bontà misericordiosa del nostro Dio, per cui verrà a visitarci dall’alto un sole che sorge, per rischiarare quelli che stanno nelle tenebre e nell’ombra della morte e dirigere i nostri passi sulla via della pace. Amen.

E il Magnificat la sera: L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l’umiltà della sua serva.

D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente e Santo è il suo nome: di generazione in generazione la sua misericordia si stende su quelli che lo temono.

Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato i ricchi a mani vuote.

Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia, come aveva promesso ai nostri padri, ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo. Come era nel principio, e ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen

Le orazioni terminano con una conclusione breve o la benedizione di un clerico.

Nelle ore minori cioè intermedie (9, 12, 15 e 18) si recita un inno, 3 salmi corti o uno lungo, una breve lettura della Bibbia o del Vangelo e una breve conclusione.

I Santi

L’Anglicanesimo considera persone eccezionali e degne del più alto rispetto e considerazione i Santi ma non riconosce loro la possibilità di essere tramite fra gli uomini e Dio. I Santi vengono venerati ma non adorati perché l’adorazione può essere rivolta solo al Signore. La preghiera i fedeli la rivolgono esclusivamente a Dio, i Santi pregano insieme a noi e per noi Gesù che rivolge le preghiere al Padre Celeste.

I protestanti sono fedeli ai dieci Comandamenti originali e non riconoscono la manipolazione della Chiesa Romana che li ha arbitrariamente modificati.

I Comandamenti secondo la versione modificata dalla Chiesa Romana sono:

1)Non avrai altro Dio fuori di me.

2)Non nominare il nome di Dio invano.

3)Ricordati di santificare le feste.

4)Onora il padre e la madre.

5)Non uccidere.

6)Non commettere atti impuri.

7)Non rubare.

8)Non dire falsa testimonianza.

9)Non desiderare la donna d’altri.

10)Non desiderare la roba d’altri.

Mentre i Comandamenti riportati dal libro dell’Esodo (20 2-17) della Bibbia sono:

1)Io sono il Signore, il tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese d’Egitto, dalla casa di schiavitù. Non avere altri dèi oltre a me.

2)Non farti scultura, né immagine alcuna delle cose che sono lassù nel cielo o quaggiù sulla terra o nelle acque sotto la terra. Non ti prostrare davanti a loro e non li servire, perché io, il Signore, il tuo Dio, sono un Dio geloso; punisco l’iniquità dei padri sui figli fino alla terza e alla quarta generazione di quelli che mi odiano, e uso bontà fino alla millesima generazione, verso quelli che mi amano e osservano i miei comandamenti.

3) Non pronunciare il nome del Signore, Dio tuo, invano; perché il Signore non riterrà innocente chi pronuncia il suo nome invano.

4) Ricordati del giorno del riposo per santificarlo. Lavora sei giorni e fa’ tutto il tuo lavoro, ma il settimo – il sabato – è giorno di riposo consacrato al Signore Dio tuo.

5) Onora tuo padre e tua madre, affinché i tuoi giorni siano prolungati sulla terra che il Signore, il tuo Dio, ti dà.

6) Non uccidere.

7) Non commettere adulterio.

8) Non rubare.

9) Non attestare il falso contro il tuo prossimo.

10) Non desiderare la casa del tuo prossimo; non desiderare la moglie del tuo prossimo, né il suo servo, né la sua serva, né il suo bue, né il suo asino, né cosa alcuna del tuo prossimo.

I protestanti e gli anglicani nel rispetto del secondo comandamento originale considerano la dottrina delle immagini, reliquie e invocazioni credenze senza fondamento e vietate anche se gli anglicani si sono sempre dimostrati più tolleranti verso i cattolici romani, rispetto agli ortodossi che non usano immagini o sculture di Santi ma solo icone. Le icone non sono immagini dipinte ma scritte cioè illustrazioni grafiche esplicative di persone, situazioni ed eventi da considerarsi come le figure esplicative presenti nei libri di testo.

Questa distinzione è significativa e le icone non vengono adorate e non sono mai soggette a devozione ma ricordano  ai fedeli specifiche situazioni, atteggiamenti o personaggi. Sempre il secondo Comandamento svuota di significato la venerazione delle relique molte delle quali si rivelano spesso false. Nel Medioevo iniziò un fiorente commercio di reliquie che spesso venivano realizzate appositamente per lucro. Oggi i moderni sistemi di indagine rilevano, sempre più facilmente, la vera natura di quelle false.

Un’altra significativa differenza risiede nella Croce Ortodossa che non riporta mai l’immagine di nostro Signore morto o morente ma presenta l’immagine di nostro Signore imperatore delle genti o nessuna figura.

Per Papa Francesco è stata realizzata una bellissima croce che rappresenta il pastore che ha salvato la pecorella smarrita riportandola nel gregge, e il reverendo Padre la usa come Croce pettorale aderendo in questo modo alla simbologia ortodossa evitando la Croce con la figura del Cristo morente.

Primati e Chiese autocefale

I Primati sono i venerabili capi delle loro rispettive Chiese e, come abbiamo già detto, l’unico capo di tutte le Chiese Cristiane è nostro Signore Gesù Cristo.

Il capo della Chiesa Anglicana d’Inghilterra e suo governatore supremo è il Re, attualmente Re Carlo III, mentre la massima autorità spirituale per gli anglicani è l’arcivescovo di Canterbury, cioè il vescovo della diocesi inglese più importante che prima dello Scisma era il primate cattolico romano della Gran Bretagna.

Dai tempi di Enrico VIII° che la creò e fu il vero capo della Chiesa Anglicana, le cose sono molto cambiate e il sovrano inglese è sempre il capo secolare della Chiesa Anglicana ma nell’ambito di una rigida separazione tra l’esercizio del potere spirituale e di quello laico.

Il Sovrano inglese ha solo l’autorità di rendere operanti le leggi ma non può interferire negli interessi spirituali della Chiesa Anglicana né partecipare ai sinodi, ai concili e alle discussioni ecclesiali.

Il Sovrano nomina, su proposta del capo del governo, i vescovi e gli arcivescovi e concede il suo consenso alle decisioni della Chiesa da approvare da parte del Parlamento inglese.

L’attuale arcivescovo di Canterbury è Justin Welby, che è Vescovo della Diocesi di Canterbury e Arcivescovo metropolita della Provincia ecclesiastica di Canterbury che copre i due terzi dell’Inghilterra, è il primate inglese ma non del Galles che si è staccata dalla Chiesa inglese e il capo riconosciuto della Comunione Anglicana. L’arcivescovo risiede a Lambeth Palace o all’Old Palace che si trova a lato della Cattedrale di Canterbury.

La regina Elisabetta II°, sovrana particolarmente longeva, ha conosciuto addirittura cinque Papi e in ogni sua visita a Roma ha sempre chiesto udienza e incontrato il Papa: Giovanni XXIII° nel 1961, Giovanni Paolo II° nel 1980 e nel 2000, nel 2010 ha accolto Benedetto XVI° nella residenza reale di Edimburgo e nel 2014 ha incontrato Papa Francesco insieme al Principe Filippo. La regina Elisabetta II° è anche stata attenta all’etichetta vaticana presentandosi con abito e velo nero perché solo ad alcune Regine di fede cristiana romana è concesso presentarsi in Vaticano dal Papa in abito bianco.

Perle da preghiera anglicane

È il rosario anglicano, composto da 4 serie di 7 perle dette settimanali (come i giorni della creazione e il numero 7 che ha un significato di moltitudine o di ciclo infinito: quando Pietro gli chiese quante volte avrebbe potuto perdonare i peccati Gesù rispose 77 volte 7 per indicare un infinito numero di volte) e 5 altre perle più grandi dette cruciformi che dividono le 4 serie per un totale di 33 sferette come gli anni di Gesù fatto uomo. Le perle sono chiuse ad anello con una piccola croce pendente dal punto con due perle grandi.

Le perle vengono utilizzate per recitare preghiere specifiche o per tenere il conto delle preghiere recitate.

Quando si recitano le preghiere dedicate come nel rosario romano si inizia con il segno di croce:

(+) Nel Nome del Padre, del Figlio, e dello Spirito Santo. Amen.

Preghiera iniziale: O Dio, vieni a salvarmi, O Signore, vieni presto in mio aiuto. Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo, come era nel principio ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

I Cruciformi: Santo Dio, Santo Forte, Santo Immortale, abbi misericordia di me.

Le settimane: Signore Gesù Cristo, Figlio di Dio, Abbi misericordia di me peccatore.

Il ciclo si conclude con il padre nostro e la preghiera della Croce …

La preghiera del Signore: Padre Nostro, che sei nei cieli, sia santificato il tuo Nome, venga il tuo Regno, sia fatta la tua Volontà, come in cielo, così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano. E rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo ai nostri debitori. Allontanaci dalla tentazione e liberaci dal male. Tuo è il regno, tua è la potenza, e la gloria, nei secoli. Amen.

La Croce: Benedico il Signore e rendo grazie a Dio.

Rispetto al rosario romano quello anglicano è molto più snello e rapido da recitare.

L’ordinazione anglicana

Aderire alla Chiesa Anglicana è possibile per tutti i Cristiani battezzati o per i laici che chiedono di essere battezzati. In particolare per le Chiese Anglo Cattoliche le liturgie e i riti sono molto simili a quelli Cattolici Romani e la S. Messa viene, in Italia, celebrata con un rito praticamente identico a quello del Messale Romano.

Una differenza fondamentale è però al momento del Confiteor. Il Confiteor è una preghiera e un atto penitenziale che viene recitato dal Sacerdote e dai fedeli nella parte iniziale della S. Messa.

Confesso a Dio onnipotente e a voi, fratelli e sorelle, che ho molto peccato in pensieri, parole, opere e omissioni, per mia colpa, mia colpa, mia grandissima colpa. E supplico la beata sempre vergine Maria, gli angeli, i santi e voi, fratelli e sorelle, di pregare per me il Signore Dio nostro. Dio onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna. Amen.

Questo atto penitenziale nella liturgia anglicana viene seguito da una breve pausa di raccoglimento personale nel silenzio e poi dall’assoluzione a tutta l’assemblea dei fedeli da parte del sacerdote.

Il Signore misericordioso vi conceda il perdono e la pace. E io vi assolvo dai vostri peccati nel nome del Padre (+) e del Figlio (+) e dello Spirito Santo (+). Amen.

Si tratta quindi di una confessione semi pubblica perché eseguita collettivamente ma senza proclamare pubblicamente i propri peccati che rimangono enunciati solo nella propria mente. L’assoluzione che segue da parte del celebrante consente a tutti i fedeli di accostarsi al Sacramento delle Eucarestia con la migliore predisposizione d’animo e di fare la Comunione liberi dai propri peccati.

Per la Chiesa Anglicana, come già detto, la Confessione è un Sacramentale quindi può anche non contemplare ulteriori atti penitenziali come la recitazione di orazioni, ecc.

Tuttavia ogni Cristiano può, anche liberamente, decidere di recitare preghiere come atto penitenziale perché la preghiera è un mezzo efficace per eliminare le scorie che inevitabilmente i peccati lasciano nei nostri pensieri.

 

I diaconi

Il diacono è un clerico del primo ordine, viene chiamato padre (o madre) o don, può predicare leggere il Vangelo, battezzare, sposare, dare l’unzione degli infermi e benedire ma i suoi compiti sono sostanzialmente più laici che liturgici perché si occupa principalmente di gestire gli aspetti pratici della comunità cristiana, aiutare i poveri, ecc.

Il diacono anglicano non ha limitazioni può essere un uomo o una donna sposati o non sposati e al contrario del diaconato romano non contempla limitazioni anche successive (i diaconi romani celibi non possono mai più sposarsi e i diaconi già sposati non possono risposarsi neppure se rimangono vedovi ma in ambito anglicano ovviamente queste limitazioni non esistono).

L’ordinazione a diacono, cioè al primo ordine del clero, richiede uno studio specifico sui compiti del diacono che viene fatto con didattica remota quindi comodamente da casa nei tempi e modi che ognuno può dedicarvi con la massima comodità e un piccolo tirocinio frontale in uno dei Campus dell’Università Anglo Cattolica San Paolo Apostolo e si conclude con l’ordinazione diaconale che si concreta in una S. Messa completata fra la proclamazione del Vangelo e i riti dell’Eucarestia da una bella ed emozionante cerimonia di investitura e incardinazione.

 

I sacerdoti e vescovi

Anche i sacerdoti anglicani possono essere indifferentemente maschili o femminili e la loro specifica ordinazione gli consente di operare tutti i Sacramenti e i Sacramentali compresa la liturgia della S. Messa, i riti dell’Eucarestia trasformando pane e vino nel corpo e sangue di nostro Signore, confessare, ecc.

I sacerdoti sono i pilastri e la pietra miliare della Chiesa e possono essere poi eletti o consacrati vescovi.

I tre livelli clericali non hanno la versione femminile del nome quindi abbiamo diaconi, sacerdoti e vescovi senza distinzione fra maschile e femminile. Al momento attuale la sola Chiesa Anglicana inglese conta già 8 vescovi donna.

Il percorso per divenire sacerdoti prevede di possedere una laurea triennale in teologia oppure gli studenti che stanno frequentando con buon profitto il secondo anno della facoltà di teologia possono chiedere di essere ammessi al percorso di iniziazione presbiteriale che si svolge anch’esso con la didattica remota e una sezione core frontale ridottissima.

L’ordinazione sacerdotale vera e propria si svolge in modo molto simile a quella già descritta per i diaconi.

Diventare vescovi presuppone almeno una laurea triennale in teologia e uno studio specifico delle mansioni e liturgie. I vescovi rappresentano una guida per le comunità di fedeli e i loro compiti sono ancora più impegnativi rispetto a quelli dei sacerdoti perché debbono guidare una diocesi ed eseguire alcune liturgie specifiche che solo i vescovi possono celebrare. I vescovi hanno maggiori onori ma anche superiori e più pesanti responsabilità.

Diventare diacono, sacerdote o vescovo è meraviglioso perché anche quando ci si presenta solo con il clergy, in pratica la camicia con il colletto romano si viene rispettati e guardati dalla maggioranza delle persone con speranza e fiducia per il simbolo che si rappresenta.

Celebrare funzioni come i battesimi e i matrimoni è qualcosa di particolarmente emozionante anche per il celebrante e produce sensazioni bellissime e difficili da spiegare a chi non le ha mai provate.

Nella Chiesa Anglicana l’assenza delle limitazioni legate al celibato elimina ogni effetto negativo collaterale lasciando la possibilità di godere esclusivamente i vantaggi di una nuova condizione che ci mette in grado di aiutare le persone anche solo con la nostra presenza, una benedizione, una parola di conforto spirituale e anche con azioni concrete come la distribuzione di aiuti alimentari e di generi di prima necessità.

L’unica parte realmente negativa del sacerdozio è la Confessione perché chi viene a confessare i propri peccati in realtà si sfoga con la confessione trasferendo sulle spalle del sacerdote che ascolta tutte le proprie negatività, le paure, gli incubi, ecc.

Ma la confessione semi-pubblica all’inizio della S. Messa anglicana viene in aiuto al sacerdote diminuendo drasticamente la necessità delle confessioni singole a volte così negative e piene di sofferenza.

 

Gli ordini monastici

 

La Chiesa Anglicana abolisce con Enrico VIII° tutti gli ordini monastici che però vengono ripristinati nel XIX° secolo dal Movimento di Oxford e fanno riferimento principale ai movimenti monastici ispirati agli Agostiniani, Benedettini, Carmelitani, Cistercensi, Francescani e Vincenziani.

Gli ordini monastici anglicani possono essere maschili, femminili o promiscui e possono essere classificati in tre gruppi:

 

Tradizionalisti che mantengono i tradizionali voti monastici di povertà, castità e obbedienza, sono guidati da un priore o da una madre superiora e vivono in comunità nella contemplazione e nella preghiera o impegnandosi in opere apostoliche e di misericordia.

Confermati che utilizzano voti modificati e speciali ammettendo in promiscuità persone singole e sposate richiedendo ai primi una vita amorosa rigorosa e non spregiudicata o anche il celibato o nubilato e per quelli sposati la fedeltà assoluta al coniuge. I Confermati seguono il voto di obbedienza ma non quello di povertà e possono avere ed utilizzare oggetti personali senza limitazioni. Queste comunità possiedono residenze comuni per i singoli, che i membri sposati utilizzano saltuariamente per mantenere la necessaria compatibilità con la normale vita familiare. I Confermati devono però versare quote di un certo rilievo all’ordine per far fronte con esse alle necessità comuni della vita monastica comune.

Dispersi che non vivono in comunità ma osservano le medesime regole di vita adempiendo ai propri voti singolarmente o in piccoli gruppi di due o tre persone, incontrandosi però in assemblee generali per confrontarsi e consultarsi. I Dispersi possono anche far fronte singolarmente alle proprie necessità senza l’obbligo di sopperire alle necessità complessive dell’ordine che non avendo residenze comuni può anche non avere spese generali. A volte i Dispersi acquisiscono una residenza comune per facilitare le assemblee e, nel caso, questa viene affidata ad un loro nucleo che provvede a mantenerla pulita ed efficiente vivendo all’interno di essa scambiando l’affitto che viene pagato dalle quote versate per l’ordine con il proprio lavoro.

Gli ordini monastici anglicani sono quindi estremamente duttili e ricchi di possibilità. Come nelle religioni asiatiche aderire ad uno di questi ordini significa assumersi l’obbligo di seguire alcune regole specifiche. Questo può anche servire per dare un ordine e un senso più compiuto e strutturato alla propria vita assumendosi anche per un periodo di tempo definito l’onere di seguire alcune precise regole per poi ritornare allo stato laicale.

Il caleidoscopio anglicano

La intrinseca dinamicità temporale e locale dell’Anglicanesimo ha portato nei secoli a posizioni localmente differenti su molte questioni.

I progressi scientifici e l’interpretazione critica dei testi biblici ha messo in luce, a volte, alcune contraddizioni derivanti dalle interpretazioni letterali delle Sacre Scritture.

La visione Cartesiana viene oggi superata ogni giorno di più perché ogni giorno la ricerca scientifica, e in particolare branche come la fisica quantistica, scoprono che la religione e la scienza sono due facce della medesima medaglia.

Pensare di essere atei o agnostici è oggi semplicemente stupido in quanto ogni giorno la scienza ci offre dogmi che dobbiamo accettare per fede senza mai ottenere alcuna prova tangibile. L’infinito matematico, ad esempio, è quel posto dove le rette parallele si incontrano: è fondamentale per il calcolo dei limiti, delle derivate e degli integrali ma è anche un luogo che nessuno potrà mai vedere o raggiungere.

Per quasi 20 secoli è rimasto irrisolto il paradosso di Achille piè veloce che correva contro una tartaruga alla quale dava un vantaggio iniziale ma che non poteva mai raggiungere perché appena Achille raggiungeva la posizione che aveva la tartaruga questa si era in effetti già spostata in avanti. Era lampante che Achille raggiungesse la tartaruga e la superasse ma matematicamente questo era indimostrabile.

Solo dopo il XVII° secolo con il calcolo differenziale si poté dimostrare e calcolare matematicamente l’istante e la posizione esatta di Achille quando raggiunge la tartaruga integrando intervalli sempre più piccoli sino al limite infinito.

Non credere a ciò che non si può toccare è quindi divenuto impossibile: questo non significa che automaticamente dobbiamo credere in Dio ma l’infinito matematico e l’infinito religioso possiedono molti punti di contatto.

La fisica quantistica è quanto di più controintuitivo esiste al mondo e pensare a strutture in parte elettroniche e in parte biologiche come i bioled degli schermi degli smartphone e dei televisori, o i led a effetto tunnel in grado di spostare oggetti attraverso pareti solide, gli esperimenti sui fotoni che hanno dimostrato che i concetti di prima e dopo non esistono perché i fotoni, costretti a seguire una traiettoria circolare la seguono contemporaneamente in senso orario e antiorario, l’entanglement sperimentato quotidianamente nella nostra università che unisce particelle omogenee a migliaia di Km di distanza, i superconduttori che hanno cambiato la concezione della temperatura, il multiverso, gli esperimenti per tornare indietro nel tempo o rallentarlo con la velocità e la contemporaneità quantistica della causa e dell’effetto.

Alcuni di questi fenomeni rendono sovrapponibili concetti scientifici nuovi con concetti che la religione conosce da migliaia di anni.

L’epoca attuale sta vedendo finire il concetto di dualismo incompatibile fra scienza e religione portandoci a considerare invece la loro sovrapposizione.