I sacramentali sono segni sacri ecclesiastici utilizzati per preparare gli uomini a ricevere il frutto dei Sacramenti e santificare cose, luoghi e circostanze della vita. I Sacramenti operano attraverso la forza di nostro Signore Gesù Cristo mentre i sacramentali operano per la forza della Chiesa e delle preghiere rivolgendosi al Padre, mediante il Figlio, nello Spirito Santo. Il sale, l’acqua e l’olio nelle sue tre forme costituiscono i Sacramentali di base che vanno usati con Fede e sono di grande aiuto insieme al Sacramentale più noto e che tutti usano: il segno della Croce.

Il Sale sacramentale

Il sale viene utilizzato sia da solo, per infondere forza e sapienza, sia aggiunto all’acqua santa per conservarla e per rafforzarne la capacità di purificazione e liberazione dalle insidie invocando la presenza protettrice dello Spirito Santo.

L’Acqua sacramentale

L’aspersione dell’acqua benedetta, mescolata al sale, è parte delle preghiere di benedizione: si prega il Signore affinché liberi dal male e da ogni suo influsso persone, cose e luoghi aspersi; guarisca dalle malattie; perdoni i peccati e catalizzi la protezione del Signore.

La Chiesa è la casa del Signore ed entrando ed uscendo lo salutiamo con il segno di croce. Il segno di croce con la mano inumidita nell’acqua santa all’ingresso in Chiesa ci purifica dai peccati veniali quindi non inumidiamo la mano lasciando la Chiesa perché nella casa del Signore non pecchiamo. Nell’era delle pandemie l’acquasantiera all’ingresso della Chiesa rimane vuota perché il suo utilizzo da parte di tante persone potrebbe diffondere il contagio per trasferimento da contatto. In questo caso è sufficiente mimare il gesto di immergere la mano nell’acquasantiera vuota oppure chiedere mentalmente la purificazione dai peccati veniali e il dono della forza dello Spirito Santo mentre facciamo il segno di croce.

L’Olio sacramentale

L’olio difende dal male eliminando le avversità e viene distinto in tre forme:

Gli oli vengono generalmente santificati dal vescovo durante la liturgia del giovedì santo, ma possono esserlo anche in altri momenti e l’olio per gli infermi può essere benedetto anche da un sacerdote.

L’Olio degli infermi

Una volta veniva chiamato olio per l’estrema unzione e somministrato con un piccolo segno di croce sulla fronte del moribondo, ma adesso viene utilizzato per i malati nel tentativo di trasmettere le sue virtù soprannaturali per fortificare il corpo e restituirgli la salute. Per questo viene adesso chiamato olio degli infermi. Quest’olio continua ad essere parte del rituale del Sacramento dell’Estrema Unzione durante il quale cancella nel cristiano morente i resti del peccato infondendogli la forza e il coraggio necessari per un passaggio più sereno alla seconda vita.

L’Olio dei Catecumeni

L’Olio santo dei Catecumeni viene utilizzato per le unzioni che si fanno al battezzando sulla fronte, sul petto e sulle spalle prima dell’immersione o l’infusione dell’acqua benedetta.

Durante l’ordinazione dei sacerdoti viene utilizzato per ungere le mani che dovranno consacrare, benedire e dispensare i Sacramenti. Dopo l’unzione le mani vengono poi avvolte in un fazzoletto per preservare l’effetto dell’unzione. Quando le mani vengono liberate il fazzoletto, generalmente di lino, viene affidato ad un parente stretto del nuovo sacerdote. L’olio dei catecumeni viene utilizzato anche nella consacrazione dei reali.

Il sacro Crisma

Tradizionalmente il sacerdote o il vescovo benedice frutti e legumi nel rito conclusivo della S. Messa e, contemporaneamente, può benedire il sale, l’acqua e l’olio per l’unzione dei malati e per il sacramento dell’Estrema Unzione. Questi sacramentali sono considerati di uso frequente e possono venire consacrati frequentemente insieme ai doni della terra e del lavoro dell’uomo.

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L’olio dei catecumeni e il Crisma vengono invece consacrati solo dal vescovo. In particolare il Crisma è il più nobile dei tre oli santi e viene usato in consacrazioni di particolare solennità. L’olio santo rappresenta il tramite che permette allo Spirito Santo di infondere la sua forza nelle persone e nelle cose o imprimere un sigillo indelebile nel cristiano come per l’olio dei catecumeni durante il Battesimo simbolo della vita stessa con l’acqua e l’olio che ci fanno nascere cristiani. L’Olio del Crisma, pur essendo sempre espressione dello Spirito Santo, non ci apre alla vita cristiana ma ci fortifica e perfeziona il nostro carattere cristiano.

Il Crisma è un olio regale e l’unzione con esso rende regale il cristiano attraverso la partecipazione alla regalità di nostro Signore Gesù. L’olio del Crisma ha intrinsecamente un valore simbolico maggiore rispetto agli altri, che pure sono anch’essi dedicati a funzioni di grande valore.

Queste caratteristiche vengono sottolineate dal vescovo che lo consacra generalmente durante le liturgie del giovedì santo, lo fa con particolare solennità e lo unisce al balsamo. Il balsamo era anticamente un elemento rarissimo in Occidente e quindi estremamente prezioso. Per questo viene utilizzato solo nella preparazione del sacro Crisma e sempre in quantità limitate. In Oriente, invece, da sempre più ricco di balsami e profumi, vengono utilizzate molte essenze condensandole con l’Olio santo per formare un unguento dall’odore delizioso. In alcuni Crismi d’Oriente vengono utilizzate addirittura sino a trentatré essenze diverse, accuratamente selezionate per ottenere veri e propri unguenti profumati di grande pregio.

Il sacro Crisma viene utilizzato per la Cresima, a volte anche durante il Battesimo ma solo in casi particolari. I vescovi dopo l’elezione o durante la consacrazione vengono segnati con il Crisma sulla fronte e sulle mani. Il Crisma viene utilizzato anche nella consacrazione dei calici, degli altari, delle campane e degli altri oggetti liturgici rilevanti.

Per la consacrazione delle Chiese il vescovo segna, con il Crisma, dodici piccole croci su pareti e stipiti per rendere gloria alla casa del Signore.

Benedizione del sale e dell’acqua sacramentali

L’acqua santa viene utilizzata per purificare, proteggere e benedire. Quando il soggetto da benedire è di grandi dimensioni l’acqua sacramentale viene aspersa con un apposito accessorio. L’acqua viene santificata cioè benedetta da un sacerdote che opera per tramite del Signore e a suo nome con acqua pura, possibilmente distillata alla quale si aggiunge del sale in funzione di conservante che deve essere benedetto a sua volta prima di essere unito all’acqua che contribuisce a conservare.

Benedire il sale

La benedizione del Padre Onnipotente scenda su questo sale, gettando via tutto il male e accogliendo tutto il bene del Signore perché senza di Lui l’uomo non può vivere.

Salmo 103 (opzionale): “Benedici il Signore, anima mia, quanto è in me benedica il Suo santo nome. Benedici il Signore, anima mia, non dimenticare tanti Suoi benefici. Egli perdona tutte le tue colpe, guarisce tutte le tue malattie; salva dalla fossa la tua vita, ti corona di grazia e di misericordia; Egli sazia di beni i tuoi giorni e tu rinnovi come aquila la tua giovinezza. Perché Egli sa di che siamo plasmati, ricorda che noi siamo polvere. Come l’erba sono i giorni dell’uomo, come il fiore del campo, così Egli fiorisce. Lo investe il vento e più non esiste e il Suo posto non lo riconosce. Ma la grazia del Signore è da sempre, dura in eterno per quanti Lo temono; la Sua giustizia per i figli dei figli, per quanti custodiscono la Sua alleanza e ricordano di osservare i Suoi precetti. Il Signore ha stabilito nel cielo il Suo trono e il Suo regno abbraccia l’universo. Benedite il Signore, voi tutti Suoi angeli, potenti esecutori dei Suoi comandi, pronti alla voce della Sua parola. Benedite il Signore, voi tutte, Sue schiere, Suoi ministri, che fate il Suo volere. Benedite il Signore, voi tutte opere Sue, in ogni luogo del Suo dominio. Benedici il Signore, anima mia”.

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Signore onnipotente, eterno e misericordioso benedici questo sale, che hai donato all’uomo, affinché sia rimedio per il corpo e l’anima. O Signore rendi tutto ciò che tocca questo sale o ne viene cosparso libero dall’influenza del male per Cristo Nostro Signore (+). Amen.

Esorcizzazione dell’acqua

Nel nome di Dio Padre Onnipotente, nel nome di Gesù Cristo, Suo Figlio, Nostro Signore e per la forza dello Spirito Santo allontano da quest’acqua ogni male, perché possa essere pura e purificatrice, allontanando ogni male per il potere di nostro Signore Gesù Cristo che viene a giudicare i vivi e i morti e a salvare il mondo.

(Aggiungendo il sale all’acqua) Possano questo sale e questa acqua mescolarsi; nel nome del Padre (+), del Figlio (+) e dello Spirito Santo (+). Amen.

O Signore, benedici quest’acqua e questo sale uniti nel Tuo nome affinché possano purificare allontanando ogni male da chi invoca il Tuo santo nome nella gioia proteggendolo da ogni pericolo. Per Cristo Nostro Signore (+). Amen.

Benedizione dell’olio degli infermi del sacerdote

O Signore, che per mezzo di Tuo Figlio hai voluto recare sollievo alle sofferenze degli infermi, manda il tuo Spirito Santo su questo frutto dell’olivo, perché sia nutrimento e sollievo del corpo e dell’anima; benedici quanti riceveranno l’unzione perché siano liberati da ogni malattia, angoscia e dolore. Questo olio diventi benedetto per noi, nel nome del nostro Signore Gesù Cristo (+) che vive e regna con te per tutti i secoli dei secoli. Amen.

Benedizione dell’olio dei catecumeni del vescovo

O Signore, sostegno e difesa del tuo popolo, benedici quest’olio nel quale hai voluto donarci un segno della tua forza divina; concedi energia e vigore ai catecumeni che ne riceveranno l’unzione, perché illuminati dalla tua sapienza, comprendano più profondamente il Vangelo di Cristo e sostenuti dalla tua potenza, assolvano generosamente gli impegni della vita cristiana e fatti degni dell’adozione a figli, gustino la gioia di rinascere e vivere nella tua Chiesa. Per Cristo nostro Signore (+). Amen.

Benedizione del Crisma del vescovo

Fratelli carissimi, rivolgiamo la nostra preghiera a Dio Padre onnipotente, perché benedica e santifichi quest’olio e questo balsamo perché coloro che ne riceveranno l’unzione siano consacrati e resi partecipi della missione di Cristo redentore.

(Tutti pregano per breve tempo in silenzio)

O Signore, fonte di vita che creasti l’olivo, perché dall’olio venisse a noi il dono del crisma. Dopo il diluvio, lavacro espiatore dell’iniquità del mondo, la colomba portò il ramoscello d’olivo per annunziare la nuova pace. Mosè per tua volontà purificò con l’acqua il fratello Aronne e con l’olio lo consacrò sacerdote. Quando Tuo Figlio chiese il battesimo a Giovanni hai mandato in forma di colomba lo Spirito Santo e hai effuso l’olio dell’esultanza.

(I concelebranti stendono la mano destra verso il crisma sino al termine dell’orazione)

Ora ti preghiamo, o Padre: santifica quest’olio e questo balsamo, doni della tua provvidenza; impregnali della forza del tuo Spirito e della potenza di Tuo Figlio dal cui santo nome è chiamato Crisma l’olio che consacra i sacerdoti e i profeti. Confermalo come segno sacramentale di salvezza per i tuoi figli rinnovati nel Battesimo perché questa unzione li penetri, li santifichi, li liberi dalla corruzione e li consacri tempio della tua gloria, in una vita felice e santa. Si compia in essi il disegno del tuo amore e la loro vita integra e pura sia in tutto conforme alla dignità che li investe come re, sacerdoti e profeti. Quest’olio sia Crisma di salvezza per tutti i rinati dall’acqua e dallo Spirito Santo; li renda partecipi della vita eterna e commensali al banchetto della tua gloria. Per Cristo nostro Signore (+). Amen.

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Il segno della croce

È il sacramentale più comune dal X° secolo in poi, rappresenta la crocifissione come inizio della redenzione ed è quindi un simbolo di vittoria sulla morte e speranza nel perdono degli errori e dei peccati. Dal XVI° secolo viene adottato dal rituale romano mentre le Chiese protestanti calviniste non lo utilizzano.

Il significato del segno è quello di un saluto che identifica come cristiani e chiede la protezione divina contro i mali sulla propria persona. Questo significato era già presente in molte culture antiche. Nell’alfabeto ebraico l’ultima lettera è la Tau (uguale alla T) che viene simbolicamente richiamata da un segno di croce. Dalla concezione greca dell’alfa e omega che sono la prima e l’ultima lettera dell’alfabeto e che rappresentano l’inizio e la fine intesa però come conclusione e perfezione, la Tau ebraica rappresenta la perfezione divina e la pratica di tracciare un segno di croce, cioè una Tau, era molto diffusa. Il Cristianesimo, come in molti altri casi, ha aggiunto valore e significati ad una pratica già conosciuta e diffusa. Attualmente alcuni ordini religiosi e clerici si identificano con una Tau al posto della croce rifacendosi al Vecchio Testamento che la indica come simbolo salvifico e profetico della redenzione attraverso la croce di Gesù. Il simbolo Tau veniva utilizzato da San Francesco per firmare le proprie lettere e benedizioni come potente sacramentale di protezione contro il male.

Con la mano sinistra sul cuore la destra traccia un segno verticale dalla fronte al petto seguito da uno orizzontale dalla spalla sinistra a quella destra. Inizialmente il movimento orizzontale era invertito, cioè eseguito dalla spalla destra verso quella sinistra e i cristiani ortodossi, greco-cattolici e vetero-calendaristi continuano a seguire l’antico uso.

La mano destra che traccia il segno di croce mantiene le dita unite in due gruppi: quello di tre dita ricorda il mistero della Trinità mentre quello di due dita il mistero della duplice natura di Gesù, umana e divina. Le tre dita sono aperte o riunite e le due ripiegate sul palmo. Nelle tradizioni cristiane le dita sono raggruppate in modo a volte differente ma generalmente si uniscono le prime tre dita partendo dal pollice ripiegando anulare e mignolo sul palmo secondo la tradizione bizantina. Il clerico benedice con un piccolo segno di croce eseguito dalla mano destra con tre dita (generalmente indice, medio e anulare) distese verticalmente e il pollice e il mignolo che si toccano.

Per sottolineare e chiedere con maggiore forza l’intervento della Trinità il segno di croce può essere ripetuto tre volte.

Durante il segno di croce si recita: Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.

Prima della lettura del Vangelo si traccia con il pollice una piccola croce sulla fronte, sulle labbra e sul cuore per ricordare di accogliere il messaggio Evangelico, cioè la parola di Gesù, nei nostri pensieri per comprenderla, sulle nostre labbra per diffonderla e nel nostro cuore per farne tesoro.

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